Diamoci una Netarchia

Il passato è read only (immodificabile, possiamo solo leggerlo) mentre il futuro è write only, possiamo solo scriverlo, quindi sarà meglio farlo bene –e insieme- perché parte della nostra vita sarà una delle conseguenze derivanti dalla qualità di questa scrittura collettiva.

Siamo nati con l’idea che la catena di montaggio sia necessaria per produrre beni di massa per un consumo di massa spinto da media di massa.
Iniziamo proprio dal mondo dei media come primo esempio per l’azione congiunta delle persone in rete.

Metà del denaro che spendo in pubblicità è sprecato, il guaio è che non so quale metà sia.", diceva John Wanamaker, pioniere del marketing nei primi anni del ’900. Oggi con la rete questo rapporto sta migliorando perché il consumatore s’informa direttamente costruendosi i 'personal media'.

In figura è rappresentato l’individuo che in una prima fase si lasciava passivamente bombardare da documenti e stampe. Poi il sistema si è evoluto ponendo al centro le persone collegate in rete, non più isolate ma insieme.

Netarchia

Fonte: http://www.slideshare.net/padday/the-real-life-social-network-v2

Nell’ultimo periodo (fase 3) la scelta è diventata attiva: il tasto “Like” è il nuovo link, non tra i documenti ma tra le persone, anche in movimento. Tutto questo sta alterando il rapporto di potere tra le imprese e i consumatori. C'è anche da dire che, con questa economia della conoscenza basata su beni immateriali, il produttore è anche consumatore e si è persa quella tipica sequenzialità da catena di montaggio.
Il massimo della personalizzazione si avrà con la futura stampante in 3D; quando sarà economica e quindi accessibile a tutti si spera di arrivare al tramonto della produzione di massa. Ma il focus non è sulla tecnologia, bensì sui futuri rapporti sociali tra le persone. Infatti è molto più importante dedicarsi all’alba delle idee innovative, almeno per chi ne è dotato.

Tutto ciò non può non avere impatti sul tema dell’istruzione, che qui è centrale per capire come gestire i cambiamenti del nuovo paradigma economico.

Chi vuol intraprendere il suo percorso di ricerca non ha che l’imbarazzo della scelta, però una volta incanalatosi in un rivolo sarà sempre più specializzato, dovrà per forza di cose dedicarsi alla sua materia. È chiaro che da solo non può arrivare da nessuna parte. Per fortuna ci viene in soccorso la rete, lo strumento principe per collegare le persone e le loro aree d’interesse, così come il “peer review” ha facilitato la complementarietà: lo studio di una persona migliora il percorso di ricerca di un’altra. Di nuovo, insieme.

Chi ha solo la mira di muoversi verso l’alto sulla scala sociale perde di vista l’altra dimensione, quella orizzontale ossia il rapporto tra i suoi pari.

L’impostazione gerarchica e verticale è rigida e predeterminata da chi è (spesso solo) al vertice; quella orizzontale è ciò che è necessario per stabilire l’agenda delle sfide che dobbiamo affrontare. Le piattaforme partecipative si sono mostrate finora l’approccio più aperto, libero e di lunga durata per risolvere i problemi comuni come l’abbattimento delle asimmetrie informative.

Dopo tanti secoli di vita sociale siamo sempre più distanti dal mondo animale, dove sono determinanti i rapporti di forza. Per evitare la violenza, ci siamo imposti delle leggi che derivano dalla nostra cultura. Proprio la nostra più elevata cultura ci ha consentito un’accelerazione dell’evoluzione. In seguito l’uomo ha interagito con gli altri suoi pari nel sistema economico. Le persone nel tempo hanno creato l’economia per usare con più efficienza le risorse; purtroppo la sfera economica è diventata troppo autonoma, è la fonte dell’autorità (anche non eletta, come la BCE) e quindi gerarchicamente superiore rispetto al debole potere politico.

Per evitare l’assoggettamento abbiamo talvolta bisogno dell’opposto della gerarchia: la netarchia, che non significa assenza di classi o un neo comunismo.

Speriamo di poterne utilizzare grandi dosi per scrivere –insieme- il nostro futuro.