Fonte: www.nerdmeritbadges.com/products/inbox-zero
Dobbiamo tutto all’e-mail: è stata la killer application che dai primi anni ’90 ha permesso l’avvio di internet su larga scala, ma questa applicazione sembra già aver passato, in pochi anni, il suo picco di popolarità.
L’e-mail finora è servita più per comunicare che per informarci, o più per rispondere che per condividere. Il suo scopo non è l’interattività, poiché non è uno strumento che consente la comunicazione bidirezionale e contemporanea.
L’introduzione della chat, con MSN in testa, ha segnato la demarcazione tra i “vecchi” sistemi asincroni e il realtime. Quest’ultimo è il terreno fertile sul quale è germogliato il fenomeno dei social network, con Facebook che non smette di stupire per la sua crescita attirando dentro di sé la chat, posta, eventi, giochi online, sondaggi, pubblicità e molto altro. Tutto è possibile se si riesce a catturare l’attenzione delle persone.
L’e-mail, presa singolarmente, ha perso trazione, perché è fondamentalmente meno efficiente.
Evidentemente non è una percezione che vale per tutti nello stesso modo.
Infatti nelle attività di business l’e-mail è ancora lo strumento principale, per la generazione X (nati approssimativamente tra il 1965 e il 1980) è sempre più in disuso mentre per molti della generazione Y (nati dall’80 al 2000) è quasi sconosciuta.
Aveva proprio ragione lo scrittore William Gibson quando scrisse, “Il futuro è già qui; solo che non è equamente distribuito”.
Tra le persone, non solo i ragazzi, è sempre più frequente l’affermazione: “Nella mail non trovi mai nessuno che ti dia una risposta rapida, mentre su Facebook c’è sempre qualcuno online”. Anche dal telefonino, che deve essere uno “smartphone”, perché preferiscono chattare e mandare messaggi piuttosto che telefonare. Non solo perché è meno costoso, ma per la possibilità di condividere l’informazione, fare sondaggi, e confrontarsi (anche i compiti) con il gruppo di riferimento (esempio la classe). Con la voce è improponibile.
L’e-mail, in questo senso, è uno strumento limitato, sotto il loro standard. Mica possono esprimere il gradimento con un semplice click sul “Mi piace” nelle mail. E così gli strumenti asincroni sono diventati utili come archivi, per memoria di lunga durata, piuttosto che canale d’informazioni.
Dunque, addio cara e-mail.
Ricordiamo ancora l’emozione dei primi messaggi del tipo “New mail”, anche se poi sei stata funestata dallo spam, è stato comunque un gran bel periodo per la nostra crescita. Non ti dimenticheremo, rimarrai per sempre nella memoria della rete.