Mi dia la differenza, please

Luca De Biase dal TED Global ci riporta che il neuroscienziato Allan Jones quando seziona cervelli trova che siamo tutti uguali al 99%. Quindi le differenze sono minime ma evidentemente contano parecchio.

Facciamo degli esempi.

Sono le differenze culturali che muovono le idee; quelle tecnologiche che creano vantaggi competitivi. E non ultime, quelle del DNA che creano la vita naturale.

Andiamo dritti allo scopo di questo breve post: sono le differenze economiche che si scambiano, e lo strumento è il denaro. Parafrasando Lavoisier, «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma», possiamo affermare che nel mercato nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si scambia.

Quando desideriamo un bene quello che in realtà pensiamo di acquistare è una differenza. Differenza in termini di qualità o di appartenenza. Oppure differenza in termini di prezzo (convenienza economica). Se non percepiamo questa differenza vuol dire che non attribuiamo nessun valore: è una "commodity", quindi non c'è nessuna emozione per la scelta che abbiamo davanti.

È vero allora che sono le differenze che muovono le cose.

La globalizzazione diventa quindi un enorme acceleratore poichè fa incontrare le differenze. L'incontro non crea mai problemi, purtroppo talvolta accade che ci si scontra perchè si vogliono livellare le identità culturali, il cuore delle nostre differenze.

Sono le differenze che muovono il mondo, mai le medie – e neanche i media che mediano tra noi e la realtà.

 

 

  • Simone Magnani |

    Tesi interessante. La “indifferenza” non muove. Al contrario la utilità è legata al concetto di vuoto da colmare.

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