La cosa più liquida costruita dall’uomo è il denaro

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La cosa più liquida
costruita dall’uomo è il denaro.
Si muove nello spazio
(con l’import-export) e nel tempo (con gli interessi di credito-debito).

Quell’artefatto di
carta o metallo che chiamiamo moneta non è il denaro, è solo il supporto fisico
del denaro – che tra l’altro sta svanendo dentro i bit delle carte di credito e
delle transazioni bancarie. 
Spesso si
confonde la ricchezza con il denaro: esso è un bene fungibile, lo puoi
scambiare per muovere ricchezze. È, infatti, un mezzo di
scambio per comprare beni che non possiamo costruirci da soli.

Per chi vuol
capire quando è nata la prima forma moderna di globalizzazione, c’è un ottimo
libro “
L’uomo dei sogni, di Jean-Christophe Rufin,
Edizioni E/O” che descrive con accurati riferimenti storici cosa è avvenuto
nel XV secolo e i magheggi con la moneta.
 

È la vita di
Jacques Coeur che
s’intreccia –fatalmente- con uno snodo della storia: la fine della guerra dei
Cent'anni e l’avvio del capitalismo. 
Una vita
complessa e ricca – in tutti i sensi – raccontata dalla prospettiva degli
ultimi giorni in fuga dalla Francia attraverso l’Italia e infine in un’isola
greca.

Un bambino
sveglio e sognatore, caratteristiche che non lo abbandoneranno mai, nato in un
ambiente familiare modesto con alti valori morali e la guerra sull’uscio di
casa. 
Come capita ancor
oggi, da un padre artigiano con un carattere definito dal suo lavoro, e
pertanto considerato inferiore ai nobili, tali solo di nascita, il figlio cerca
di emanciparsi coniugando la voglia di riscatto personale con i criteri di
giustizia morale (dove fallirà anche lui in certi momenti della sua vita).
Anche il mestiere del suocero che si occupava di cambi, gli fa capire l’onore
che il denaro porta con sé e l’attrazione, il potere e –come lui sperimenterà sulla
propria pelle- la corruzione.
 

Seguendo i suoi
sogni da ragazzo s’imbarca per un viaggio in un Oriente per noi non più
immaginabile, per via della raffinatezza di quell’area prima del petrolio e del
fanatismo religioso. Tale esperienza lo farà vivere di rendita e diventerà il
tesoriere del Re di Francia Carlo VII, in un mondo ancora molto chiuso ai
viaggi, a parte le crociate.
 

Jacques Couer ha
un rapporto freddo e saltuario con la famiglia, mentre è così lungimirante nel
percorso di tesoriere per il Re e per il potere e per la finanza. Cioè il
prestare soldi per acquistare ciò che vendeva già con enorme profitto.

Questa guerra
che dura da più di un secolo, Sire, lei la terminerà. Non sarà una tregua di
più. La pace non è la sospensione della guerra. La pace è l’industriosità degli
uomini, il movimento delle merci, l’incremento delle città e delle fiere.
” 
Così Couer
cercava di convincere il Re che l’arte dello scambio, della comunicazione e del
commercio della moneta – proprio come allora e sempre- erano i prerequisiti per
la pace.

Lui vive la vita
di corte come una ragnatela di tradimenti: dall’alto dei suoi ideali alle
bassezze del potere. Da un lato la famiglia dall’altro le amanti, finanche
quella del Re.
Il potere di corte, e i compromessi per mantenerlo (ma soprattutto accrescerlo), passavano sulla vita delle persone e sul loro destino.

Per tutta la vita
ha visto il denaro diventare un oggetto del desiderio piuttosto che un mezzo
per soddisfare desideri.

Twitter: @massimochi