Il mio spread è differente

 È una coincidenza che le dimissioni del governo siano avvenute proprio nel momento del recupero della crisi europea?

Forse, ma non avremo mai la controprova, poiché Berlusconi non è più al governo. Una parte della popolazione italiana ne è contenta dato che lo spread, che oggi è a 4.54, si è stabilizzato.

Però la politica ancora dibatte se lo spread sia più o meno imputabile al governo in carica. C’è chi dissente con audaci dichiarazioni: "Quando si è detto che con le dimissioni di Berlusconi lo spread sarebbe calato si trattava di solenni imbecillità”; mentre alcuni esponenti dell’opposizione legano senza dubbio questa salita alla perdita di credibilità internazionale dell’ex Presidente del Consiglio.

Proviamo a partire dai dati.

Una delle migliori fonti d’informazione che evidenzia la serie storica dello spread tra BTP e Bund è questa pagina di Bloomberg.

Di seguito ne riporto uno screenshot.

Spread1
Lo spread, in blu, inizia a salire a Giugno; il primo giorno era a 1.74. Anche la crisi del governo accelera in estate, fino alle dimissioni avvenute il 12 Novembre 2011. Era Sabato, il giorno precedente lo spread aveva chiuso a 4.56.

La chiave della discussione è che chi legava il valore dello spread alle dimissioni si aspettava un crollo istantaneo dagli oltre 500 punti a circa 350. Invece la realtà –almeno finora- dimostra che questi punti li stiamo recuperando per via della stabilizzazione rispetto alla fallimentare strada che il paese stava percorrendo fino al 12 Novembre.

Infatti notiamo che la tendenza, riportata in rosso, era in aumento stabile, anche con preoccupanti picchi verso l’alto. Non si può sapere con certezza cosa sarebbe accaduto fino al 2012, si può solo ipotizzarlo. Allora proviamo a ipotizzare tre scenari futuri, che nel grafico sono riportati con linee tratteggiate in rosso, giallo e verde.

La differenza è tra un percorso di peggioramento continuo (in rosso) e la stabilizzazione (in giallo) o addirittura il recupero (in verde). È la differenza futura (∆) tra queste linee il vero spread, che esprime la capacità di ripagare i debiti con un tasso d'interesse non troppo distante dal primo della classe.

È sempre bene ribadire che in economia non esiste un laboratorio dove si possano sperimentare le ricette poiché manca la dimostrazione di replicabilità, cioè la possibilità di ripetere gli stessi eventi esterni sia con Berlusconi al governo sia con le sue dimissioni. La morale è che quando manca la controprova è meglio non dare dell’imbecille a nessuno.

Perché nessuno potrebbe dirci quanto saremmo più ammalati oggi se non avessimo preso le medicine –anche se amare- che il medico ci ha consigliato.

Twitter: @massimochi

  • Massimo |

    @Maximiliano Grazie per l’approfondimento.

  • Maximiliano Travagli |

    Noi di http://www.settorefinanza.com l’effetto più evidente ed immediato che abbiamo notato sul differenziale tra BTP-BUND è stato l’aumento vertiginoso dello spread sui mutui ipotecari. Gli aumenti sono stati in media del 2% con due immediate conseguenze; da un lato un aumento considerevole delle rate sui nuovi mutui sottoscritti dai clienti e dall’altro la drastica riduzione della platea di coloro che possono accedervi a causa del superamento del rapprorto rata reddito. Riteniamo che se questi rincari perdureranno, uniti ad una maggiore tassazione degli immobili con l’ultima manovra del governo, i prezzi di quest’ultimi possano contrarsi di un ulteriore 15-20% andando ad appesantire un mecato immobiliare già in grosse difficoltà.

  • Massimo |

    Ciao Luigi, la materia è così complessa e coinvolge così tante persone che ipotizzare cosa succederà è impossibile. L’unica cosa che possiamo augurarci, restringendo l’attenzione solo al nostro paese così indebitato, è riguadagnare una maggioranza. Se vedi il post, la riga rossa evidenzia quando non c’è, la gialla ne certifica l’esistenza e la verde è la speranza di garantire che ripagheremo i nostri debiti. By the way, fra pochi mesi verranno a scadenza 260 miliardi di euro e siamo nella condizione di dover fare altri debiti per ripagarli. Per questa ragione dobbiamo essere molto più affidabili prima di poter recuperare un po’ di sovranità. Grazie!

  • Luigi Capuano |

    Ciao Max, sono d’accordo nessuno poteva prevedere, nessuno aveva la sfera di cristallo….. IMHO ritengo che ancora una volta abbiamo ceduto un pezzo della nostra sovranità, ammesso ce ne sia rimasto un pezzo. Ma in questo sistema, nel sistema globale governato dalla finanza, avevamo forse scelta?….ai posteri l’ardua sentenza.
    Però riflettendo e approfondendo penso…nel 2008 sono state aiutate le banche aumentando i debiti sovrani, nel 2011 il sistema finanziario (le banche) ha puntato l’indice contro i debiti sovrani (che avevano salvato le banche) in alcuni paesi riuscendo a minare le basi della democrazia e veicolando l’instaurazione di governi finalizzati a gestire la contingenza.
    Nel 2013-2014 cosa sarà?…..ci sarà una presa di coscienza generale e tutto il sistema sarà rimesso in discussione? A quel punto letteralmente con lacrime e sangue?
    Io spero di no, ma cosa dobbiamo realmente augurarci?

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