L’Internet delle Cose è la nuova Torre di Babele (e la pubblicità mira alle macchine)

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Siamo nell’epoca della neo-costruzione della Torre di Babele.

Gli atomi di cui sono fatti i materiali iniziano a parlarsi e cercano di arrivare a un linguaggio comune (standard). Se per chiare ragioni tecniche e di efficienza economica le imprese si svuotano di personale e si riempiono di robot e computer, allora è evidente che queste macchine devono comunicare tra loro.

L’Internet delle Cose (IoT) è un mondo di oggetti tenuto insieme dai bit, che forniscono la colla digitale. D’ora in poi ogni oggetto sarà immerso dentro questo collante immateriale. Si avvia così una nuova esistenza, una nuova dimensione immateriale, che circonda la materia. Grazie a tale colla ogni oggetto può collegarsi con gli altri, sia vicini sia lontani.

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